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Consumo idrico in Italia, quanto spreco!

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Consumo idrico Italia

Il consumo responsabile delle risorse idriche sta diventando un tema sempre più importante nell’agenda di tutti, anche se ancora persiste un comportamento non del tutto corretto a livello di gestione e di consumo anche individuale della risorsa che, come ormai ben sappiamo, non è infinita. Ma quanta acqua sprechiamo?

Consumo pro capite e dispersioni rete idrica

Il consumo di acqua per utilizzo civile è ancora molto alto. L’Istat ha realizzato un censimento sull’utilizzo civile nel 2012 e un report statistico degli anni 2015-2018 e non molto è cambiato tra i dati presentati nei due documenti: il consumo giornaliero nel 2012 ammontava a 241 litri per abitante.

I dati del triennio 2015-2018 ci dicono che il consumo giornaliero a testa risulta essere di 220 litri.

In tutti e due i report il dato critico riguarda lo spreco: nel 2012, secondo l’Istat, a fronte di un prelievo di 385 litri pro capite, era il 37,4% del volume immesso nella rete di distribuzione che non arrivava agli utenti a causa di dispersioni negli impianti. Nel report del triennio 2015-2018, dei 428 litri prelevati da ognuno di noi, solo 220 venivano realmente consumati.
Di recente poi, nel marzo 2020, l’ISTAT ha rilasciato nuovi dati relativi al 2018-2019: il prelievo pro capite è leggermente più basso del triennio 2015-2018, 419 litri al giorno,

Ed è del 37,3% invece la dispersione nelle reti idriche.

Le riserve d’acqua

Il nostro paese è relativamente fortunato quanto a riserve di acqua: mediamente le precipitazioni piovose ammontano in volume a circa 300 miliardi di metri cubi ogni anno. Ma la disponibilità di risorse idriche che tratteniamo al suolo, ammonta a circa 45 miliardi di metri cubi.  Quindi non tratteniamo molta acqua che potrebbe essere utilizzata in agricoltura e nel ciclo produttivo.
Inoltre non mancano periodi di grande siccità, soprattutto in alcune zone dell’Italia. Nel report 2018-2019 l’Istat rileva che 12 comuni capoluogo – particolarmente nel Mezzogiorno – hanno dovuto razionare l’acqua per uso civile.

Ridurre la Water Footprint

Un dato è certo: bisogna ridurre la Water Footprint sia a livello nazionale che globale. L’impronta idrica è l’indicatore che ci permette di capire quanta acqua dolce consumiamo, sia dal punto di vista domestico che industriale. Ecco che torna il concetto di consapevolezza: sapere l’entità del nostro impatto idrico ci può aiutare ad adottare comportamenti sostenibili e può aiutare le aziende a praticare azioni responsabili nei confronti dell’ambiente riducendo la propria impronta idrica. Che sia un problema di impianti o culturale, quello dello spreco idrico è un tema da affrontare in modo serio e concreto, nel ciclo produttivo certo, ma anche a partire dai piccoli gesti quotidiani.

Quanto consumiamo nelle attività di tutti i giorni?

Per poter fare appello al senso civico e al rispetto per l’ambiente, bisogna avere in primis la consapevolezza dei propri comportamenti. Consapevolezza che si raggiunge attraverso la conoscenza delle conseguenze delle nostre azioni.

Un buon punto di partenza per attuare comportamenti responsabili nei confronti dello spreco, è sapere il volume dei consumi quotidiani di acqua. Apparecchiature ed elettrodomestici ecologici naturalmente hanno prestazioni migliori di quelli più datati.

Una lavastoviglie di ultima generazione può consumare anche 6 litri a ciclo, ma macchine meno recenti ne consumano fino a 30 o 40 litri. Una lavatrice di recente costruzione può consumare intorno ai 40 o 50 litri per ciclo. La cassetta del WC consuma circa 10 litri ogni volta che scarichiamo. Se ci laviamo i denti senza chiudere il rubinetto, consumiamo circa 5 – 6 litri di acqua al minuto: se consideriamo due minuti per tre volte al giorno, possiamo consumare anche 30 litri al giorno per una delle azioni quotidiane più banali! Mentre per una doccia di 5 minuti usiamo circa 70-80 litri di acqua.

Cosa possiamo fare per contribuire al risparmio d’acqua?

C’è molto che possiamo fare, a partire dall’educazione a un consumo consapevole. Acquistare apparecchiature efficienti, di ultima generazione, e ottimizzare l’utilizzo domestico è un primo importante passo, ad esempio:

  • Investire nell’acquisto di elettrodomestici, apparecchiature e sistemi a basso consumo.
  • Mantenere in efficienza l’impianto idrico eliminando le perdite.
  • Non lasciare correre l’acqua e usare erogatori che riducono il flusso dell’acqua mescolandolo all’aria.
  • Fare i lavaggi di lavastoviglie e lavatrice solo quando il carico è pieno.
  • Usare la lavastoviglie e non lavare a mano i piatti: si consuma molta meno acqua!
  • Preferire la doccia al bagno nella vasca e limitare il tempo di permanenza nella doccia, chiudendo il rubinetto quando ci si insapona.
  • Irrigare fiori e piante in maniera razionale, al mattino o alla sera per evitare l’evaporazione, usando dove possibile acqua di recupero come quella piovana.

Avere la consapevolezza di quanto sia preziosa l’acqua ci porta a essere cittadini più sensibili che si informano su come è gestita l’acqua nel loro territorio e la difendono come un bene essenziale, pretendendo che si applichino su larga scala politiche di circolarità e di tutela.